l'opera
Il testo di Spadoni ripercorre la leggenda del mostro di Ravenna, personaggio che aderisce alle corde del poeta ravegnano. Spadoni – che da sempre predilige i reietti, i rifiutati dalla società e i perseguitati dal potere dei benpensanti – riabilita questa figura, capro espiatorio come tanti altri nella storia, dandogli ‘diritto di cittadinanza’, come persona, nonostante i suoi limiti.
crediti
di Nevio Spadoni
con Laura Redaelli
regia e cura dello spazio Alessandro Argnani e Alessandro Panzavolta
musiche Christian Ravaglioli
e con gli allievi dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Giuseppe Verdi di Ravenna: Mirko Cerati, Silvia Torri (clarinetto basso), Amerigo Spano (violoncello)
Prima nazionale: Ravenna, MAR, 4 dicembre 2022
Ora andrò errando senza pace tra pinete e boschi di questa terra e sosterò in quel punto dove il fiume porta le sue ragioni al mare, ed io che non avrò nessuna ragione da portare aspetterò che si consumino i giorni nella mia carne mostruosa.